LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Figura cruciale per la musica colta occidentale, Ludwig Van Beethoven è considerato uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi. Nonostante la sordità che lo colpì prematuramente prima ancora di aver compiuto trent’anni continuò a comporre, trasmettendo con ogni sua opera emozioni, esperienze personali e sentimenti, lasciando una produzione musicale carica di forza espressiva e capacità di suscitare emozioni. 

BIOGRAFIA
Nato a Bonn nel 1770 da una famiglia di umili origini, egli è cresciuto in un ambiente molto propenso alla musica: suo nonno, infatti fu Kapellmeister del principe di Colonia, mentre suo padre visse come musicista e tenore. Quest'ultimo, dedito all'alcol e uomo molto severo, diede ai suoi figli un'educazione molto dura, infatti non passò molto tempo prima che Johann van Beethoven individuasse il dono musicale del figlio e tentasse di coltivarne le doti per trarne il maggior profitto possibileLudwig iniziò lo studio della musica a soli 5 anni, ma nonostante ciò l'obiettivo di suo padre di trasformarlo in un bambino prodigio non ebbe successo. A 19 anni si iscrisse alla libera università di Bonn, ma dopo un incontro con il celebre Haydn, Ludwig accettò la proposta del compositore di seguirlo a Vienna

Negli anni seguenti, come si suol dire, l'allievo superò il maestro; Haydn infatti fu colpito dall'audacia e dal talento del giovane Beethoven, anche se non condivideva molte sue idee. 
Beethoven fu presto considerato il primo virtuoso di Vienna, mettendosi in luce come pianista concertista ai ritrovi musicali frequentati dall'alta società viennese.

Di lì a poco, però, il compositore iniziò a prendere coscienza della sua sordità che avanzava nonostante i tentativi di cura. A causa del fastidio che gli provocava la malattia, negli anni seguenti fu costretto a isolarsi, nascondendo la sua condizione, e trovando conforto solo nella composizione delle sue opere. Anche per questo, negli ultimi anni Beethoven era considerato da molti un uomo rude e burbero, ma alcune testimonianze di persone a lui care smentiscono questo, ammettendo l'aspetto minaccioso ma descrivendolo come un uomo dal cuore d'oroGiunse persino nel 1802 a scrivere un testamento, detto di Heiligenstadt, nel quale, rivolgendosi ai fratelli ma di fatto all’umanità intera, rivolgeva un appello affinché si avesse comprensione nei suoi confronti. Concentrandosi totalmente sulla composizione, però, Beethoven riuscì a trovare una via di riscatto: ecco nascere le sinfonie del periodo “eroico” e grandi partiture come il quinto Concerto per pianoforte e orchestra, da cui traspare un messaggio di amore verso tutti gli uomini. E così avanti, fino alla nona sinfonia

Ludwig Van Beethoven morì all'età di 56 anni, nel 1827 in seguito a una polmonite fulminante. Il suo teschio venne conservato per farne un modello e ancora oggi è conservato all'università di San Josè a lui dedicata in California. 

OPERE
Ludwig van Beethoven fu un compositore, rispetto ai suoi predecessori, non molto prolifico: preferiva la qualità alla quantità, e scriveva ciò che veramente sentiva, non dipendendo da commissioni esterne.  
Beethoven scrisse ouvertures, romanze, minuetti e danze, una sola opera, e soprattutto composizioni per pianoforte e musica sinfonica. 
Le più famose composizioni di Ludwig van Beethoven infatti sono le sue nove sinfonie. Ne scrisse solo nove proprio per la scelta di cui si parlava prima. 
Se le prime due sinfonie sono di stampo classico e non rappresentarono nessuna grande innovazione nel panorama musicale dell’epoca, dalla terza si iniziò a notare un cambiamento
La terza sinfonia, detta “Eroica” e scritta in onore di Napoleone, prima che fosse incoronato imperatore, è innovativa per due ragioni: la prima è la lunghezza dei suoi movimenti e dell’opera complessiva. Fu un’opera grandiosa, come suggerisce il nome. La seconda novità fu la costruzione dell’opera. Questa era infatti sofisticata e molto diversa da tutto ciò che era venuto prima. 
La quarta sinfonia rappresenta un’opera di passaggio tra la terza e le altre. Beethoven sperimentò infatti una diversa modalità di espressione, più contenuta e modesta
La quinta e sesta sinfonia richiamano invece la terza per grandiosità. La sesta, detta “Pastorale” esprime la visione della natura di Beethoven. 

La settima sinfonia è gioiosa e frenetica mentre l’ottava richiama le sonorità classiche
Certo la più conosciuta delle sinfonie di Beethoven è la Nona, la sua ultima. Questa è una sinfonia corale, cioè composta per orchestra e coro. Il coro canta “L’Ode alla gioia” di Friedrich Schiller, un inno all’amore universale e all’unione degli uomini con Dio. 
Beethoven era un pianista virtuoso e studiò a fondo lo strumento, scoprendone le incredibili proprietà. Da questo suo studio scaturirono delle opere innovative che rimangono tutt’ora importanti per tutti i pianisti e compositori. 
Compose trentadue sonate, bagatelle come “Für Elise”, e altre opere lasciate però incompiute. 

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MUSICA

Terza sinfonia, mov. I 

Quinta sinfonia, mov. 1

Nona sinfonia, Finale

Sonata Op. 27 N 2 "Al chiaro di luna"

Qui si trovano tutte le sonate interpretate da Alfred Brendel, un poeta e pianista austriaco, considerato uno dei più grandi musicisti del xx° secolo: