JOHANN ADOLF HASSE (1699 – 1783) 
Hasse, un compositore di origine tedesca che scrisse musica sacra e teatrale. Al tempo fu un uomo di successo, oggi però, solo poche arie e qualche pezzo sacro ricordano ancora il suo nome nei concerti. 
Hasse giró tutta l’Europa e lavoró così tanto in Italia da essere conosciuto come ‘il caro sassone’. L’Italia era all’epoca sicuramente un paese pieno di personaggi interessanti dal punto di vista musicale: compositori come Nicola Porpora e Alessandro Scarlatti o cantanti come Farinelli e Senesino, il quale aveva addirittura collaborato con Händel. 


BIOGRAFIA
Johann Adolf Hasse nacque a Bergedorf, in Germania. Furono i suoi genitori ad indirizzarlo agli studi musicali, e ben presto capirono di aver fatto la scelta giusta: a tredici anni già cantava al teatro operistico di Amburgo come tenore e suonava già il clavicembalo.  
A diciotto anni Hasse fece eseguire a Dresda la sua prima opera, intitolata L’Antigone, che ottenne un discreto successo. 
Compiuti i venticinque anni decise poi di trasferirsi in Italia, dove conobbe Alessandro Scarlatti, che lo prese sotto sua tutela musicale.  
Nel 1725 Hasse compose per un ricco mercante La Serenata Marc’Antonio e Cleopatra, dove cantó anche Carlo Broschi (Farinelli). La rappresentazione fu molto ben accolta e gli procuró l’occasione di lavorare al teatro di Napoli. 
Due anni dopo diventó maestro di cappella al conservatorio di Venezia, dove incontró la sua futura moglie, Faustina Bordoni, una cantante italiana. 
Dopo essere stato in Polonia e poi tornato in madrepatria, Hasse fu chiamato da Farinelli (conosciuto a Napoli) e Senesino a Londra. Malgrado il successo, lasció l’Inghilterra nel 1740 e tornó a Dresda
Nel 1745 riscosse successo anche con Federico II di Prussia, ma dopo l’assedio di Dresda da parte dei prussiani tutti i suoi manoscritti andarono perduti. Non solo, nel 1763 venne messo da parte lui e la sua musica dalla stessa corte di Dresda.  
Dopo essersi trasferito a Vienna per un po’, ritornó a Venezia, dove scrisse le sue ultime composizioni e dove poi morì, nel 1783.

OPERE
Tra le sue opere ricordiamo:
Marc’Antonio e Cleopatra (1725)  
E’ una serenata a due voci in due parti del su libretto di Francesco Ricciardi. E’ divisa in due atti e l'organico orchestrale è molto limitato: violino primo, violino secondo, viola e bassi, che accompagnano due arie per personaggio e che si concludono con un duetto. La sequenza si ripete per due volte. 
Artaserse (1730) 
Dramma diviso in tre atti. Hasse la ripropose ancora due volte: nel 1740 a Dresda e nel 1760 a Napoli. Il libretto è di Metastasio, e la storia gira intorno al nome di Re Artaserse I di Prussia. 
Demoofonte (1748) 
Il libretto è sempre di Metastasio, e la versione di Hasse è solo una delle innumerevoli realizzate nel corso dei secoli. Demofoonte è un personaggio mitologico geco. 
E le sue ultime composizioni dedicate a lui stesso prima di morire, un Te Deum e un Requiem

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MUSICA
Artaserse